C’era una volta... 

No aspetta! c’era una volta va bene per altri inizi, noi abbiamo bisogno di qualcosa di diverso come ad esempio... c’era un bambino, oppure c’era un luogo o meglio: c’è un ragazzo o una ragazza con altri ragazzi e un oratorio.

Che la nostra storia abbia inizio...

E’ domenica, il sole splende fin dal mattino e mamma mi ripete per la centesima volta che bisogna andare a messa, che noia alla fine mi ritrovo sempre da solo, ogni tanto viene Paola ed Enrico ma quest’ultimo solo quando è con il papà. Vabbè mi vesto, faccio colazione guardando storie su Instagram e poi vado in chiesa. Arriviamo dieci minuti dopo alla messa delle 11.00, tanto il posto a sedere lo si trova sempre, andare a messa non è come andare all’allenamento del mio sport preferito, lì se arrivo al minuto spaccato mi fanno fare 10 giri del campo...almeno a messa se arrivo tardi mica devo dire un rosario...

La messa è iniziata, oggi qualcuno di diversamente anziano c’è, strano ci sarà un evento particolare.

Mistero risolto è la messa dell’apertura dell’oratorio, don Andrea oggi è strano, o meglio, ha fatto una predica strana, ha raccontato una storia tra fantasia e realtà, simpatica dai, peccato che ho perso l’inizio, ho sentito il mio smartphone vibrare, vabbè tanto sono sempre le solite cose dei preti. Alla fine della messa, ho sentito che ci sarà un pranzo ma non mi sono iscritto, vabbè l’oratorio non è un ristorante e anche se arrivo all’ultimo mi siedo e basta ma non mi va di andare a mangiare polenta, poi nel pomeriggio fanno dei giochi in oratorio forse passo di li, vedo la  situazione e poi decido.

Arrivato a casa lo scrivo sul gruppo classe, alcuni ci saranno, altri mi insultano perché l’oratorio è per sfigati e bambini, vabbè qualcuno c’è e ci troviamo davanti alla chiesa di Molina e andiamo in oratorio. Ovviamente non abbiamo capito molto infatti arriviamo prima dell’orario d’inizio. Troviamo il don, Marika, Sara, Riccardo,  Daniel e Simone e forse qualche altro animatore (che non conosciamo) che stanno preparando i giochi nel frattempo facciamo un giro ... 

Non andiamo sempre in oratorio infatti qualcosa è cambiato, leggiamo che ci sono allenamenti e lezioni sportive, conferenze su montagne e libri della Bibbia, poi catechismo (almeno quello c’è da anni) e giornate insieme, anche un pellegrinaggio a Maccio di lunedì, interessante lo dirò a mia nonna che se non va al mercato magari vuole farsi un giro. Chiediamo agli animatori e ci dicono che le attività inizieranno pochi minuti dopo. Così entriamo e sul muro troviamo due scritte, le foto del grest e dei campi, un Gesù gigante e un calendario che cerca volontari o almeno ci prova perché è praticamente deserto. Chiediamo ad Alessandra e Roberta che stanno pulendo il salone e ci dicono che cercano aiuti per le pulizie con un gruppo mamme e per la manutenzione con un gruppo papà. Cercano catechisti e giovani per animare le giornate e ritrovarsi insieme a testimoniare.

C’è il grinv ma si aspettano risposte dagli animatori. Insomma, si cerca di tutto...

Tra me e me mi chiedo ma perché si cercano le persone? L’oratorio non è casa di tutti? L’oratorio non è luogo dove cercare Gesù, cercare momenti felici e spensierati, luogo per cercare di crescere nella fede e dal punto di vista umano, luogo per sentirsi a casa, luogo per innamorarsi, luogo per amare ed arrabbiarsi...

L’oratorio è luogo che ci invita a farci avanti, a non aver paura e problemi, buttarci per superare le nostre idee fisse, l’oratorio ci invita a dire mi faccio avanti, vado avanti, porto avanti più fatti concreti che parole!

Allora vado da don Andrea e chiedo: “don ho visto che cercate ................., non ti dico se hai bisogno chiamami come fa mia mamma, ma ti dico che ci sono, che sono disponibile con un gruppo di amici a sistemare l’oratorio dai rifiuti lasciati per terra, potrei anche pensare di aiutare nella catechesi ne devo ancora parlare a casa ma non ci saranno problemi, anzi mio zio può aiutare ad aprire l’oratorio un pomeriggio e mio cugino qualcosa può fare, forse solo mettere i chiodi per i quadri ma c’è bisogno anche di questo credo. Don però non chiedermi di andar a messa tutti i giorni, non chiedermi di dire rosari su rosari...”.

Don Andrea, con un leggero stupore disse: “.................................................................”

La risposta di don Andrea, don Giuliano, don Paolo, Padre Paolo, don Mario e don Mario, dei catechisti, degli animatori ed educatori, di chi già si occupa della vita dell’oratorio, la scopriremo insieme quest’anno ma credo sia già chiara ora.

Sicuramente sarà sempre una risposta di accoglienza per dire a tutti FATTI AVANTI!

Insieme camminiamo con fatti concreti per camminare lontano con pazienza e perseveranza, stima e fraternità.